In gravidanza bisogna assolutamente sospendere ogni genere di terapia per l’emicrania, sia di profilassi, sia sintomatica perché sono dannose per il/la bambino/a e perché tanto durante la gravidanza l’emicrania di solito sparisce
In questa affermazione ci sono due informazioni non del tutto corrette che portano molte donne che soffrono di emicrania a vivere la gravidanza in costante ansia, con il senso di colpa quando si assumono i farmaci e in lotta con il dolore causato dagli attacchi.
La disinformazione sui protocolli terapeutici, infatti, porta molte donne ad accettare il sacrificio di soffrire perché è per il bene del/della bambino/a, perché si crede erroneamente che non si possano assumere farmaci e quindi la sofferenza è (o deve essere?) inevitabile.
Mi è capitato diverse volte di essere letteralmente aggredita dalle donne stesse nei gruppi di discussione sui social quando scrivevo che, invece, è possibile gestire il dolore senza causare problemi al/alla proprio/a figlio/a; altre volte mi avete raccontato di quanto vi siete sentite totalmente abbandonate durante la gravidanza dai medici e avete assistito a un pessimo scaricabarile tra neurologo/a e ginecologo/a che alla fine consigliavano il solito «solo paracetamolo».
Io stessa per anni ho creduto che diventare madre per le donne emicraniche fosse sinonimo di sofferenza ed è per questo che oggi vorrei fare chiarezza su questo tema e sfatare alcuni falsi miti che possono essere molto dannosi per le future madri.
- Emicrania e gravidanza: spesso migliora, ma non per tutte
- Emicrania e gravidanza: le terapie possibili
- Emicrania e farmaci durante il concepimento
- Emicrania e farmaci nel primo trimestre di gravidanza
- Emicrania e farmaci nel secondo trimestre e inizio del terzo trimestre
- Emicrania e farmaci alla fine del terzo trimestre
- Emicrania e farmaci durante l'allattamento
- Botulino e anticorpo monoclonale in gravidanza
- Emicrania e gravidanza: le 3 cose da ricordare
Emicrania e gravidanza: spesso migliora, ma non per tutte
Diversi studi hanno evidenziato che generalmente durante la gravidanza si ha un miglioramento dell’emicrania: una percentuale variabile tra il 20 e l’80% delle donne dichiara che gli attacchi diventano meno frequenti già nel primo trimestre.
Ma, c’è un ma… c’è un 4-8% di donne che proprio in quel primo trimestre sperimentano un peggioramento dell’emicrania che non deve essere assolutamente sottovalutato perché attacchi frequenti, gravi, associati a nausea, vomito, malnutrizione, ipotensione, disidratazione e privazione del sonno sono pericolosi per la salute della mamma e del/della bambino/a.
Non dimentichiamo, inoltre, che nella quasi totalità dei casi l’emicrania ritorna subito dopo il parto e durante l’allattamento, fasi altrettanto delicate per le neo mamme soprattutto dal punto di vista psicologico.
Emicrania e gravidanza: le terapie possibili
AIFA e il portale farmacovigilanza.eu hanno fatto un ottimo lavoro di sintesi in merito ai protocolli terapeutici per gestire l’emicrania durante la gravidanza identificando per ogni fase (dal concepimento all’allattamento):
- i farmaci sicuri (S)
- i farmaci generalmente sicuri (I), ma con incertezze in certi periodi della gravidanza o con dati scarsi
- i farmaci non raccomandabili (NR) per i quali non si possono escludere effetti dannosi perché non ci sono studi che sostengono la presenza di un rischio o perché mancano dati a sostegno della sicurezza
- i farmaci da evitare (E), quelli per cui il rischio per il feto supera i benefici per la madre.
Nei paragrafi successivi ho riportato le informazioni ufficiali condivise sui farmaci sintomatici (paracetamolo, triptani e FANS) e di profilassi (betabloccanti, antidepressivi triciclici, antiepilettici, botulino e anticorpo monoclonale) utilizzati nel trattamento dell’emicrania.
Emicrania e farmaci durante il concepimento
Farmaci sintomatici
- Paracetamolo (S): considerato sicuro
- Sumatriptan (I): generalmente sicuro, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- Altri triptani (NR): non raccomandabili, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre, ma i dati sono limitati
- FANS (NR): non raccomandabili, possibile aumento del rischio di aborto
Farmaci di profilassi
- Betabloccanti – metaprololo, propanololo (I): generalmente sicuri, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- Antidepressivi triciclici – amitriptilina (I): generalmente sicuri, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- Antiepilettici (E): valproato da evitare, è stato evidenziato un aumento di difetti del tubo neurale nel feto; topiramato da evitare, non ci sono dati ma l’esperienza con altri antiepilettici ne sconsiglia l’uso
Emicrania e farmaci nel primo trimestre di gravidanza
Farmaci sintomatici
- Paracetamolo (S): considerato sicuro
- Sumatriptan (I): generalmente sicuro, non ci sono evidenze di malformazioni
- Altri triptani (NR): non raccomandabili, non ci sono evidenze di malformazioni, ma i dati sono limitati
- FANS (NR): non raccomandabili, possibile aumento del rischio di malformazioni
Farmaci di profilassi
- Betabloccanti – metaprololo, propanololo (I): riferito occasionalmente un aumento del rischio di malformazioni, ma i dati sono incerti; in generale non sono dimostrabili effetti teratogeni
- Antidepressivi triciclici – amitriptilina (NR): i dati disponibili sono scarsi, in generale non sono stati evidenziati effetti teratogeni
- Antiepilettici (E): valproato da evitare, è stato evidenziato un aumento del rischio di molte malformazioni; topiramato da evitare, è stato evidenziato un aumento del rischio di malformazioni orofacciali
Emicrania e farmaci nel secondo trimestre e inizio del terzo trimestre
Farmaci sintomatici
- Paracetamolo (S): considerato sicuro
- Sumatriptan (I): generalmente sicuro, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- Altri triptani (I): generalmente sicuri, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- FANS (I): dosi singole sono considerate generalmente sicure nel secondo trimestre; l’uso occasionale fino alla 32esima settimana nel terzo semestre non dovrebbe comportare rischi per il feto
Farmaci di profilassi
- Betabloccanti – metaprololo, propanololo (I): c’è il rischio di eventi avversi fetali, ad esempio bradicardia
- Antidepressivi triciclici – amitriptilina (NR): non raccomandabili poiché i dati in merito sono molto scarsi, uno studio ha evidenziato il rischio di preeclampsia
- Antiepilettici (E): valproato da evitare poiché c’è il rischio di effetti avversi sullo sviluppo neurocognitivo del feto; topiramato da evitare poiché i dati in merito sono scarsi, ma non si possono escludere effetti negativi sullo sviluppo mentale e neuromotorio del feto
Emicrania e farmaci alla fine del terzo trimestre
Farmaci sintomatici
- Paracetamolo (S): considerato sicuro
- Sumatriptan (I): generalmente sicuro, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- Altri triptani (I): generalmente sicuri, non ci sono evidenze di rischio per feto e madre
- FANS (E): da evitare, c’è il rischio di danno fetale ed effetti avversi nella madre se usati dopo la 32esima settimana
Farmaci di profilassi
- Betabloccanti – metaprololo, propanololo (NR): non raccomandabili, esiste il rischio di eventi avversi nel neonato (bradicardia, ipotensione e ipoglicemia)
- Antidepressivi triciclici – amitriptilina (NR): non raccomandabili, non è possibile escludere reazioni avverse e la sindrome di astinenza neonatale
- Antiepilettici (E): valproato da evitare poiché c’è il rischio di effetti avversi sullo sviluppo neurocognitivo del feto; topiramato da evitare poiché i dati in merito sono scarsi, ma non si possono escludere effetti negativi sullo sviluppo mentale e neuromotorio del feto
Emicrania e farmaci durante l’allattamento
Farmaci sintomatici
- Paracetamolo (S): considerato sicuro
- Sumatriptan (S): considerato sicuro
- Altri triptani (I): generalmente sicuri, sono compatibili con l’allattamento
- FANS (S): generalmente compatibili con l’allattamento; l’ibuprofene è da considerarsi come farmaco di prima scelta, mentre bisogna evitare l’uso di acido acetilsalicilico e salicilati
Farmaci di profilassi
- Betabloccanti – metaprololo, propanololo (S): considerati sicuri, sono poco probabili eventi avversi nel/nella bambino/a
- Antidepressivi triciclici – amitriptilina (I): l’escrezione nel latte materno è limitata, ma i dati disponibili sono scarsi; nei neonati e nei nati prematuri potrebbero esserci delle alterazioni dell’eliminazione con un conseguente accumulo
- Antiepilettici: valproato (I) nessun rischio nel/nella bambino/a durante l’allattamento, ma c’è il rischio di effetti teratogeni nel caso in cui la madre rimanga nuovamente incinta; topiramato (NR): generalmente considerato compatibile con l’allattamento, ma non è raccomandabile in particolare nei neonati e nei nati prematuri il farmaco può accumularsi e causare eventi avversi.
Botulino e anticorpo monoclonale in gravidanza
Non è un caso che io abbia dedicato un paragrafo a parte a questi due farmaci utilizzati per la terapia preventiva dell’emicrania: attualmente non ci sono dati sull’uso del botulino e dell’anticorpo monoclonale durante la gravidanza poiché non sono stati condotti studi su donne incinte.
Ne consegue che non ci sono evidenze né in merito a eventuali rischi per la madre e per il feto, né in merito alla sicurezza del farmaco durante le diverse fasi della gravidanza.
Per questo motivo sia l’anticorpo monoclonale, sia il botulino sono considerati farmaci da non assumere durante il concepimento, la gravidanza e l’allattamento.
Emicrania e gravidanza: le 3 cose da ricordare
Vorrei chiudere questo articolo ricordando tre cose che ogni donna non dovrebbe mai dimenticare quando inizia il suo viaggio verso la maternità .
- Anche le donne che soffrono di emicrania hanno la possibilità e il diritto di vivere serenamente la gravidanza perché ci sono terapie che è possibile fare anche quando si è incinte. L’emicrania non è incompatibile con la gravidanza.
- Quando non viene gestita per paura di prendere i farmaci, l’emicrania durante la gravidanza può mettere a rischio la salute della madre e del/della bambino/a.
- Ogni farmaco deve essere assunto seguendo pedissequamente le indicazioni del medico; non bisogna né assumere né sospendere farmaci di propria iniziativa.
Care mamme e care future mamme mi farebbe piacere ascoltare le vostre esperienze sulla vostra gravidanza, su come avete gestito l’emicrania e che tipo di supporto e di informazioni avete ricevuto da parte degli specialisti. Credo che questo sia uno dei temi tra i più delicati e per cui la condivisione delle esperienze diventa davvero cruciale: vi aspetto nei commenti o su Instagram e Facebook.
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Ciao Alessandra, grazie grazie per questo articolo esaustivo e completo, che dovrebbero leggere in primis molti neurologi.
Sono all’inizio della mia seconda gravidanza e prima di concepire ho sospeso la terapia con anticorpi monoclonali. I neurologi dell’ambulatorio però mi hanno raccomandato di sospendere la profilassi e non assumere sintomatici. Quando ho fatto presente che avevo già concluso una gravidanza due anni fa con terapia di profilassi con amitriptilina, antidepressivi per crisi depressiva iniziale e sumatriptan come sintomatico, se ne sono lavati le mani. Nonostante un netto peggioramento degli attacchi alla sospensione degli anticorpi monoclonali, non hanno rivalutato un aggiornamento della terapia di profilassi, rimandandomi al neurologo del centro cefalee. Siccome la neurologa che mi seguiva nel frattempo è andata in pensione, ho dovuto prendere un primo appuntamento che mi è stato dato dopo quasi 6 mesi, quando se tutto va bene sarò al settimo mese di gravidanza.
Per fortuna sono seguita da una ginecologa molto competente e da una psichiatra, ed ho già avuto un’esperienza, perché queste non sono certo le premesse per affrontare serenamente una gravidanza. Mi piacerebbe molto poter informare quante più donne possibile.
Cara Federica
Intanto un grande in bocca al lupo per la nuova gravidanza 💜
E grazie per la tua testimonianza che ho appena ricondiviso sui social perché è importante che le donne che soffrono di emicrania sappiano che vivere serenamente la gravidanza è possibile se si incontrano medici competenti e che si occupano della paziente ricordandosi che hanno davanti una persona e non un numero di protocollo.
Tienimi aggiornata su come procede.
Ti abbraccio forte 🤗
Ciao Alessandra , grazie mille davvero per il lavoro che stai facendo è preziosissimo . Io sto per compiere 40 anni e oltre ai mille dubbi riguardo all’età ecc. confesso di avere una grande paura della gravidanza proprio per l’emicrania. Mi hanno già detto che io monoclonale va sospeso ma la mia paura più grande è non sopravvivere al dolore senza poter prendere niente. Il mio ginecologo mi ha detto che durante la gravidanza l’emicrania sparisce. E se starò poi male potrò rinunciare all’allattamento . Ma questo è un argomento su cui sto riflettendo tanto e so che non ho neanche molto tempo per farlo . Quindi grazie mille delle preziose informazioni .
Un abbraccio a tutti
Ciao Silvia
come hai potuto leggere dall’articolo il “non prendere niente” non è la soluzione.
Vivere la gravidanza in modo sereno è possibile, ma è necessario che neurologo e ginecologo si parlino e cerchino di capire quali sono le possibili strade da percorrere in caso di attacchi di emicrania durante la gravidanza.
Ti abbraccio forte