Il fastidio per gli odori (osmofobia) è un sintomo accompagnatorio dell'emicrania. Come possiamo gestirlo?

O come OSMOFOBIA ed emicrania

Osmofobia, fotofobia e fonobia: io le chiamo i tre moschettieri e D’Artagnan, ovviamente, è l’emicrania 😅
A volte si presentano tutte insieme, altre volte fanno a turno e si danno il cambio.

Per sdrammatizzare, quando durante un attacco odori, luci e rumori sono tremendamente insopportabili, dico che chi soffre di emicrania è dotato/a di tre super poteri: un olfatto degno di un cane da tartufo, un udito come quello di Superman (possibilmente la versione di Henry Cavill, grazie!!!) e la visione notturna di un felino.

Certo, ne farei volentieri a meno di sentirmi come se i miei sensi fossero amplificati all’ennesima potenza visto che osmofobia, fotofobia e fonobia vanno a braccetto con la cefalea, ma aver capito il motivo per cui un attacco di emicrania può essere accompagnato da questi tre sintomi mi ha aiutata a comprendere meglio la mia diagnosi e a conoscere ogni sfaccettatura di questa malattia neurologica.

Che cos’è l’osmofobia?

L’osmofobia (letteralmente “paura degli odori”) è l’ipersensibilità e intolleranza a specifici odori che si manifesta prima e durante gli attacchi di emicrania e che, secondo le statistiche, colpisce il 74% delle persone emicraniche. Non di rado, il fastidio per gli odori può essere accompagnato anche da ansia, affanno, nausea, sudorazione eccessiva e bocca secca.

Gli odori più comuni non tollerati da chi soffre di emicrania sono:

  1. fumo di sigaretta
  2. odore di bruciato
  3. deodoranti e profumi molto intensi
  4. detergenti
  5. benzina
  6. alcuni cibi e spezie
  7. l’odore di sudore

Quali sono le cause dell’osmofobia?

Il cervello emicranico, ormai lo sappiamo, è un soggetto piuttosto permaloso e insofferente.
L’osmofobia (così come l’allodinia, la fotofobia e la fonofobia) deriva da un’eccessiva ipersensibilità sensoriale che porta a un’errata elaborazione degli stimoli: i recettori cerebrali di una persona che soffre di emicrania percepiscono alcuni odori (assolutamente innocui) come potenziali pericoli per l’organismo e reagiscono di conseguenza.

Come si può gestire l’osmofobia?

Per l’osmofobia non c’è cura.
«Ah, che novità» direte voi, ma quando si parla di emicrania ormai abbiamo ben chiaro che la parola cura deve essere eliminata dal nostro vocabolario e sostituita con le parole terapia e gestione della malattia e dei suoi sintomi.

Infatti, nonostante l’anticorpo monoclonale abbia sensibilmente ridotto la frequenza e l’intensità dei miei attacchi di emicrania, il mio nasino ipersensibile continua a non tollerare l’odore della candeggina, del cloro, dei disinfettanti a base di alcol, dei profumi dolciastri, delle mimose e del fumo di sigaretta.

Per questo motivo ho un mio personale manuale di sopravvivenza all’osmofobia che vi condivido.

  1. Monitorare con il diario della cefalea tutti gli odori trigger: conoscere il proprio nemico è sempre il primo fondamentale passo per non farsi cogliere impreparati/e.

  2. Trovare la giusta terapia di profilassi: la prevenzione degli attacchi è l’arma migliore che abbiamo per gestire anche i sintomi che accompagnano l’emicrania.

  3. Avere sempre a portata di mano la mascherina chirurgica; anche se indossarla per tutto il giorno per chi soffre di emicrania può essere un ulteriore trigger, quando il nostro naso fiuta proprio quell’odore che non riusciamo a tollerare, la mascherina si rivelerà la nostra salvezza.

  4. Chiedere senza remore che vengano utilizzati con cautela deodoranti, profumi o detergenti, eliminando possibilmente quelli che ci danno fastidio. Qualche settimana fa, come ho raccontato in un recente post sui social, ho mandato una mail alle mie colleghe per spiegare che il deodorante usato in bagno in quantità eccessive mi era letteralmente entrato nel cervello scatenandomi un attacco di emicrania. Con grande sorpresa, altre mie colleghe mi hanno ringraziata perché, pur non soffrendo di emicrania, l’uso eccessivo di quel deodorante era diventato molto fastidioso anche per loro.

  5. Dove possibile, accendere una candela che neutralizza gli odori. Ovviamente scegliete una fragranza che non vi dia fastidio, altrimenti rischiate di stare male il doppio.

  6. Avere a portata di mano olio essenziale di menta e/o di lavanda da annusare finché non ci si libera degli odori infausti (anche in questo caso, verificate che menta e lavanda non siano a loro volta odori trigger).

Quali sono gli odori che proprio non riuscite a tollerare? E quali sono le strategie che avete messo in atto per gestire l’osmofobia?
Se volete condividere la vostra esperienza, scrivetemi (leparoledellemicrania@gmail.com) oppure commentate il post.

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1 commento su “O come OSMOFOBIA ed emicrania”

  1. Io soffro qualche volta di emicrania, ma l’odore che mi fa scattare immediatamente il mal di testa è l’odore del fumo. Io sono una ex fumatrice, non fumo ormai da 30 anni. Grazie.

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