Quali sono le terapie per curare l'emicrania?

C come CURARE l’emicrania

Vi è mai capitato di sognare di non avere più l’emicrania e di essere guarite/i?

A me sì, è capitato davvero tante volte di sognare una vita senza la paura e l’ansia tipica di quelle giornate in cui sai che il dolore arriverà inesorabilmente. Il ritorno alla realtà al risveglio è sempre stato un boccone amaro difficile da digerire come tutte le volte in cui ogni specialista che hai consultato al termine della visita ti dice: «Dall’emicrania non si guarisce, te la devi tenere a vita, forse migliorerà con la menopausa».

Sì, perché l’emicrania è una malattia neurologica da cui oggi non si può guarire; è scritta nel nostro DNA, è un tratto biologico da cui non possiamo “liberarci”; è come avere i capelli neri: possiamo anche tingerli, ma nella loro essenza rimarranno sempre neri.

L’emicrania, però, si può gestire; si può imparare a convivere con lei grazie alle terapie di profilassi e alle terapie sintomatiche.
Personalmente, nel momento in cui ho accettato la natura della mia malattia ho fatto il primo vero passo per trovare la giusta terapia e per imparare davvero a conoscere e a convivere con la mia emicrania.

Gestire l’emicrania: l’importanza di trovare la giusta terapia

Trovare una terapia per l’emicrania che funzioni e che allo stesso tempo abbia effetti collaterali sopportabili non è semplice: ci vuole una massiccia dose di pazienza e soprattutto la fortuna di trovare un/a neurologo/a che ci ascolti e analizzi il nostro caso specifico con attenzione e non come se fosse l’ennesimo protocollo anonimo.

I dati raccolti in varie indagini dal CENSIS fotografano in modo chiaro quanto il percorso verso la diagnosi sia piuttosto lungo e tortuoso: nonostante nella maggioranza dei casi l’emicrania si manifesti già in età giovanile (per il 39,1% prima dei 18 anni e per il 38,4% tra i 18 e i 30 anni), il 41,1% delle persone intervistate che ne soffrono ha dichiarato di aver aspettato 5 anni o più prima di chiedere a aiuto a uno/a specialista qualificato/a e iniziare una terapia ad hoc.

Io stessa, nonostante ne soffra da quando ho 4 anni, ho fatto la mia prima visita in un centro cefalee a 23 anni.
Un ritardo, dovuto nella maggioranza dei casi alla disinformazione e alla minimizzazione della patologia, che spesso causa la cronicizzazione e l’aggravamento della malattia: oppresse/i dal dolore la sola strada che molte/i di noi conoscono è quella di imbottirsi di farmaci sintomatici con il rischio di ritrovarsi una cefalea da rimbalzo e la necessità di disintossicarsi prima di poter fare qualsiasi terapia, proprio come è capitato a me!

Ecco perché è fondamentale conoscere la differenza tra terapia di profilassi e terapia acuta dell’attacco.

Attenzione!! Io non sono un medico e l’articolo ha uno scopo puramente informativo.
Qualsiasi farmaco deve essere assunto soltanto dopo aver consultato il proprio medico.

Terapia di profilassi per l’emicrania

Qual è l’obiettivo della profilassi?

Modificare la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi di emicrania.

La terapia di profilassi viene considerata efficace nel momento in cui riduce di almeno il 50% la frequenza e/o l’intensità degli attacchi nei tre mesi successivi all’inizio dell’assunzione dei farmaci. Efficacia che viene valutata con diario delle cefalea e questionario MIDAS (Migraine Disability Assessment Score) alla mano.

Quali sono i farmaci utilizzati per la profilassi?

Solitamente si imposta una monoterapia, ossia la profilassi con un unico farmaco; nei casi di emicrania cronica e resistente al trattamento è possibile che sia necessario procedere con una terapia di associazione (2 categorie di farmaci) che intervenga anche sulle possibili comorbidità (ad esempio emicrania + insonnia, emicrania + stato depressivo, emicrania + ansia, ecc…).

Vediamo con l’aiuto del riassunto fatto da Barbanti nel suo libro quali sono i farmaci attualmente utilizzati per la profilassi e per la terapia dell’attacco (e niente amiche e amici, oggi è giornata di post alla Superquark, ve tocca 😅 ).

💊 Beta-bloccanti (propanololo e metaprololo)

La loro efficacia nella riduzione degli attacchi di emicrania fu scoperta per puro caso da un medico emicranico 55enne: nei 9 mesi in cui utilizzò i beta-bloccanti per alcuni problemi cardiaci le sue terribili emicranie scomparvero totalmente.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone iperattive e ipereccitabili, un po’ stressate e che soffrono anche di emicrania del weekend.

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare una sensazione di stanchezza, ridurre la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa

💊 Antiepilettici (topiramato, valproato e gabapentin)

Il loro nome terrorizza tutto il popolo emicranico perché sono noti per gli effetti collaterali per nulla facili da gestire, ma sono molto efficaci.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone con disturbi della sfera emozionale-affettiva con emicrania ad alta frequenza o cronica

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare calo/aumento di peso, formicolii ai polpastrelli di mani e piedi, perdita di memoria, alopecia, disturbi gastrointestinali e un aumento del rischio di calcoli ai reni e di malformazioni fetali.

💊 Calcio-antagonisti (flunarizina e cinnarizina)

Utilizzati anche nei bambini e negli adolescenti, non brillano nei primi posti in classifica per rapidità di azione.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone che soffrono di insonnia

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare aumento di peso, sonnolenza, depressione nel caso di uso prolungato e aumento del rischio di parkinsonismo nelle persone anziane.

💊 Antidepressivi triciclici con amitriptilina

Anche loro, come gli antiepilettici, pagano il prezzo del nome infausto, ma sono la categoria di farmaco più utilizzata in assoluto per la profilassi dell’emicrania.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone ansiose e/o che soffrono di insonnia

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare aumento di peso, sonnolenza, ritenzione urinaria e aritmie cardiache.

💊 Sartani (candesartan, telmisartan e lisinopril)

Utilizzati per la cura dell’ipertensione, sono in generale ben tollerati (meglio dei betabloccanti), ma molto rischiosi per il feto e quindi sconsigliati alle donne in età fertile.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone emicraniche ipertese.

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare un calo della pressione arteriosa (ipotensione).

💊 Tossina botulinica di tipo A

Largamente utilizzata in neurologia (e non solo), per la terapia dell’emicrania cronica viene iniettata in 31/39 punti localizzati in 7 muscoli della testa e del collo seguendo la distribuzione del sistema trigemino cervicale. Le iniezioni vengono ripetute ogni 3 mesi.

Per maggiori dettagli su questa terapia di profilassi, potete leggere l’articolo dedicato B come botulino per l’emicrania.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone che soffrono di emicrania cronica.

Quali sono gli effetti indesiderati?
Possono causare debolezza muscolare e la loro efficacia non è immediata.

💊 Anticorpi monoclonali anti CGRP (Aimovig, Ajovy ed Emgality)

Grandi nemici del CGRP e miraggio di tutte le persone che soffrono di emicrania cronica, per sapere tutto ciò che serve sugli anticorpi monoclonali vi rimando alla lettura dell’articolo dedicato A come anticorpo monoclonale per l’emicrania.

💊 Gepanti (Nurtec)

Attualmente in commercio solo negli USA, Nurtec (rimegepant) è approvato sia per il trattamento acuto dell’emicrania con o senza aura, sia per la profilassi dell’emicrania episodica negli adulti. Proprio come gli anticorpi monoclonali, i gepanti bloccano l’azione del CGRP.

Chi è il/la candidato ideale?
Persone adulte che soffrono di emicrania episodica.

Quali sono gli effetti indesiderati?
L’effetto indesiderato più comune è la nausea. Al momento è sconsigliato l’uso in gravidanza e in allattamento perché non si conoscono gli effetti sul feto e sul latte materno

Terapia sintomatica dell’emicrania

Qual è l’obiettivo della terapia sintomatica?

Interrompere la singola crisi e gestire il dolore associato all’attacco emicranico.
Obiettivo che è possibile raggiungere se il farmaco viene assunto appena si manifestano i primi sintomi: l’attacco emicranico, infatti, è caratterizzato da fasi progressive ed è importante bloccarlo prima che il dolore diventi inarrestabile, indicativamente entro la prima ora dalla comparsa delle prime avvisaglie.
Questo è il motivo per cui è davvero importante conoscere la propria emicrania e, di conseguenza, riconoscere i segnali che ci preannunciano il suo arrivo.

Quali sono i farmaci usati per la terapia sintomatica?

Quattro sono le classi di farmaci che vengono utilizzate per la terapia dell’attacco.

💊 FANS

Gli antinfiammatori non steroidei sono consigliati per attacchi lievi o moderati o per pazienti che non possono assumere triptani.
(Per approfondimenti sui FANS, vi invito a leggere l’articolo dedicato F come FANS per l’emicrania)

💊 Triptani

I triptani sono consigliati per attacchi caratterizzati da dolore intenso.
(Per approfondimenti sui triptani, vi invito a leggere l’articolo dedicato T come triptani per l’emicrania)

💊 Ditani

Attualmente in commercio soltanto negli USA, come i triptani agiscono sui recettori della serotonina, ma non hanno controindicazioni per chi ha problemi cardiaci.
(Per approfondimenti sui ditani, vi invito a leggere l’articolo dedicato D come ditani per l’emicrania)

💊 Alcaloidi dell’ergotamina

Sono potenti vasocostrittori indicati esclusivamente in caso di attacchi molto lunghi perché, oltre a essere scarsamente tollerati (causano nausea, vomito, formicolii alle dita), il loro uso ripetuto può portare gravi problemi cardiaci.

💊 Antiemetici

Spesso l’attacco di emicrania è accompagnato anche dai cosiddetti sintomi neuro-vegetativi, ossia nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia. Per gestire la nausea e il vomito possono essere usati gli antiemetici (ad esempio il Plasil, per intenderci) che tendono a migliorare anche l’effetto degli analgesici.

Bene amiche e amici, se siete sopravvissute/i alla lettura di questo articolo enciclopedico, prima di salutarvi vi riporto i dati del piccolo sondaggio che ho fatto su Instagram e Facebook sulle terapie di profilassi. Ringrazio tutte le persone che mi hanno lasciato il loro feedback e se volete raccontarmi la vostra esperienza in merito alle terapie preventive e/o sintomatiche… scrivetemi 💜

Il sondaggio fatto su Instagram e Facebook sulle terapie di profilassi per l'emicrania.

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