Assenza per emicrania

A come ASSENZA

Cosa c’entra l’assenza con l’emicrania?
In apparenza nulla, in realtà molto.

Assenza, quella di questi mesi, in cui il blog è stato in pausa (a parte qualche aggiornamento minore nella sezione FAQ e nel diario di Emgality), una pausa silenziosa e piuttosto lunga.

Assenza perché ci sono momenti della vita in cui non è semplice gestire tutto e farlo bene.
Sì, perché non sono una di quelle persone che scrive post tanto per riempire dei vuoti o per tenere sveglio l’algoritmo dei social; a costo di perdere dei follower o delle posizioni su Google preferisco stare in silenzio quando la mia concentrazione non è sufficiente per creare contenuti di valore per chi mi legge.

Assenza perché in questi mesi la stanchezza ha avuto il sopravvento: gli ultimi due anni e mezzo sono stati emotivamente faticosi e sto attraversando una fase di profondo cambiamento nella mia vita personale che ha stravolto tutti i miei equilibri. La notte faccio fatica a dormire e sappiamo quanto il sonno sia fondamentale per chi soffre di emicrania (e non solo). Questo momento per me è molto faticoso e durerà ancora per qualche tempo.

Assenza perché quest’estate mi ha messa alla prova dal punto di vista dell’emicrania: anche se la situazione è nettamente diversa dallo scorso anno e dagli anni precedenti, ho dovuto fare i conti più volte con le vertigini (che mi hanno impedito di fare esercizio fisico come avrei voluto), la brain fog (al punto da non riuscire nemmeno a scrivere una mail di lavoro perché non capivo il senso di cosa io stessi scrivendo) e la fotofobia (stare al computer a volte era un’impresa).

Perché l’anticorpo monoclonale è molto efficiente nel tenere a bada il dolore, ma l’emicrania non si manifesta soltanto attraverso il mal di testa: è una malattia neurologica che, come sapete, ha la capacità di farsi sentire attraverso numerosi sintomi anche quando sembra che non ci sia. La scorsa settimana è tornata persino l’allodinia: ci sono stati momenti in cui mi sembrava di avere la corrente elettrica sotto il cuoio capelluto.

Lo stress è un trigger subdolo, spesso snobbato e classificato come qualcosa di normale perché, in fondo, a questo mondo, siamo tutti/e stressati/e. In realtà dovremmo smettere di normalizzare lo stress perché non c’è niente di normale nell’arrivare al punto da essere in totale burn out fisico ed emotivo.

Assenza perché dietro le quinte sto lavorando per voi insieme ad Alleanza Cefalalgici.
Segnatevi queste date:

  1. 26 settembre | Webinar Al.Ce. in collaborazione con Lunbeck (ore 18)
    Emicrania e attività lavorativa:come evitare che il posto di lavoro diventi ostile
    Alessandra Sorrentino ed Elisabetta Schiavone (Soluzioni Emergenti)

  2. 3 ottobre | Webinar Al.Ce. in collaborazione con Lunbeck (ore18)
    L’esercizio fisico come trattamento dell’emicrania: dal razionale alla pratica
    Professor Giorgio Sandrini e Alessandra Sorrentino

  3. 6 ottobre | Forum Sistema Sanità (dalle ore 9 alle ore 13)
    Evento che si terrà a Firenze (Stazione Leopolda) e per la prima volta ospiterà un panel di interventi interamente dedicato all’emicrania (scuola, lavoro, gravidanza, attività sportiva e legge sulla malattia sociale saranno i temi trattati)

A breve spero di riuscire a tornare a scrivere con più regolarità perché ho ancora tante storie di Migraine Warrior da raccontare e tanti temi importanti da affrontare. A proposito: se avete argomenti che vi stanno a cuore, segnalatemeli; oppure se volete raccontare la vostra storia, scrivetemi e sarò felice di farlo.

Gli altri articoli del blog che potrebbero interessarvi…

2 commenti su “A come ASSENZA”

  1. Ciao sono un emicranica cronica, 25 attacchi al mese! Uso triptani, laroxyl come prevenzione e ho già provato il vaccino che ha funzionato qualche mese poi ha smesso. Ti chiedo cosa ne pensi della dieta chetogenica? Nel mio caso ha funzionato per 1 mese poi purtroppo anche quella ha smesso di funzionare.
    Grazie
    Molto interessanti i tuoi articoli
    Federica

    1. Ciao Federica
      Benvenuta sul mio blog.

      Io personalmente non ho mai provato la dieta chetogenica, ma conosco diverse persone che hanno trovato giovamento, così come ci sono altre che non hanno avuto risultati a livello di miglioramento dell’emicrania.

      Sai, la soggettività nella nostra malattia è una variabile che influisce tantissimo su ogni tipo di terapia. È una patologia complessa e intervengono così tanti fattori che la ricerca della terapia efficace non è sempre semplice.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: