La storia di Stefania che soffre di emicrania catameniale

Migraine Warrior | Stefania e la sua emicrania catameniale

Stefania ha 32 anni, vive a Catania e soffre di emicrania catameniale da circa 4 anni.
Ci siamo conosciute un anno fa durante un corso di copywriting e la sua storia è la testimonianza di come le fluttuazioni ormonali siano un trigger che tormenta molte donne che soffrono di emicrania. Questa è la sua storia.

Di che tipo di mal di testa soffri?

Soffro di cefalea catameniale, ossia mal di testa che, nel mio caso, si presenta sempre nella fase premestruale.

Chi ti ha diagnosticato l’emicrania catameniale?

Finora ho consultato soltanto il medico di famiglia e alcuni farmacisti nelle sere in cui – prima di tornare a casa, dopo una lunga giornata di lavoro – cercavo dei medicinali che mi facessero passare questo intensissimo dolore alla testa. Negli ultimi periodi il disturbo è sempre più forte, spero quindi di poter contattare il prima possibile un centro specializzato ed è per questo che sto monitorando l’andamento dell’emicrania in una sorta di diario della cefalea.

Quando hai l’attacco di cefalea come si manifesta il dolore e da che sintomi è accompagnato?

Gli attacchi iniziano una settimana prima del ciclo e il dolore è martellante e intenso; diventa particolarmente invalidante soprattutto 2/3 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni.

Quello che vivo non è un semplice mal di testa ma è un prolungato dolore, fatto di occhi stanchi, testa che pulsa e fronte sempre calda. Ogni mese mi sento come se avessi in testa un accumulo di lava che si prepara per esplodere.

Quanto tempo dura in media un tuo attacco di mal di testa?

In realtà il dolore è costante, tutto il giorno con dei picchi soprattutto serali perché subentra anche la stanchezza della giornata.

Quanti giorni di cefalea hai in un mese?

Almeno 7 giorni, quelli che precedono le mestruazioni.
L’emicrania solitamente va via appena arriva il ciclo mestruale; ci sono mesi in cui, invece, si prolunga per tutta la durata delle mestruazioni.

Quali medicinali prendi per la cefalea?

Anti-infiammatorio (Oki o Brufen), ma trovo sollievo soltanto per un paio di ore… poi il dolore ritorna.

Oltre ai medicinali, cosa ti dà sollievo quando hai mal di testa?

Chiudere gli occhi… spegnere la luce e stare lontana dai rumori.
Mi massaggio le tempie oppure faccio impacchi di acqua fredda. A volte prendo un panno e metto all’interno il ghiaccio per appoggiarlo sulla fronte (sì, lo faccio anche quando sono al lavoro!)

Hai provato terapie alternative alla medicina tradizionale per la cefalea?

Sto sperimentando da diversi mesi il magnesio: prendo sei compresse al giorno dieci giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni.
Devo ancora capire se ci siano effettivamente dei benefici perché il primo mese mi è sembrato fosse efficace, ma ci sono stati mesi in cui ho avuto ancora forti dolori nonostante avessi preso gli integratori.

A livello emotivo, come ti senti e come vivi questa malattia?

Ogni volta che l’emicrania se ne va mi sento molto stanca, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente: ho la sensazione che per le collettività sia normale che io abbia questo mal di testa perché sono una donna, ho il ciclo e quindi è normale soffrire così tanto.

A volte mi chiedo: se questo dolore lo avesse un uomo, ci sarebbe più attenzione? È chiaro che devo convivere con il dolore, ma a volte è veramente difficile continuare a svolgere la mia routine come sempre, come se nulla fosse. Non posso certamente permettermi “il lusso” di rimanere a casa e non lavorare sia perché parliamo di un disturbo costante e mensile, sia perché gli altri non capirebbero… rimanere a casa per un mal di testa? Che esagerazione!

Eppure, l’emicrania catameniale condiziona fortemente il mio equilibrio, le mie giornate e nottate (trovo difficile persino prendere sonno). Mi sento meno produttiva al lavoro, non riesco a godermi il tempo libero perché vorrei soltanto stare a letto e dormire

Penso che dovrebbe esserci più cura, più attenzione a tutto ciò che comporta avere il ciclo mestruale perché non è sempre facile e ogni donna lo vive in maniera differente. Penso sia fondamentale aumentare la consapevolezza su questo tema, ma anche (e soprattutto) costruire (e non soltanto pensare) a un welfare che sia davvero orientato alla persona.

Diffusione, informazione e formazione devono certamente essere al centro di un cambiamento culturale  e sociale che si costruisce soltanto quando i bisogni delle persone (e quindi anche delle donne) vengono messi veramente al centro. È questo secondo me il passo decisivo da compiere: imparare ad ascoltare chi abbiamo accanto, senza giudicare, senza esprimere opinioni poco costruttive, entrare in empatia. E parlarne, sempre!

Ecco perché ho accolto con entusiasmo l’idea di condividere la mia esperienza sul tuo blog, perché il tuo blog crea uno spazio di condivisone in cui sentirci un po’ meno soli/e e per accendere i riflettori su un problema che esiste, è reale e come tale va trattato. Con tanta informazione, con tanta ricerca. In fondo rispondere ai bisogni di ciascuno non significa contribuire a generare benessere collettivo?

Per conoscere tutte le storie delle/dei Migraine Warriors, visitate la sezione del sito dedicata a loro: www.leparoledellemicrania.it/migraine-warriors/

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